Cremona si dedica alla poesia. E la poesia ricambia. Tre grandi serate con tre grandi protagonisti, dove il sacro, l’arcano e il profano, le parole del presente e quelle del passato danzeranno. Dove la voce, fuori dalla trappola dell’etere, si possa ritrovare nel ritmo franto del suo respiro. La cifra distintiva del festival è l’attenzione per la qualità degli artisti, dei poeti e dei filosofi che si alterneranno per dar vita a spettacoli, letture, concerti, conferenze, performances e liete conversazioni.
Una città-palcoscenico che accoglierà dolcemente, nel caldo di queste serate di fine maggio, tutti coloro che vogliano godersi da intenditori la poesia, o magari solo avvicinarsi ad essa. Poesia per tutti, grazie anche alla possibilità di avere accesso gratuito a tutti gli eventi.
Il programma.
Venerdì 25. Patrizia Valduga. Lei è una delle più importanti poetesse italiane. Ha allineato una serie di raccolte contrassegnate da un recupero delle forme metriche tradizionali (le ormai proverbiali quartine) e da una lucida cantabilità. In questo spazio dedicato alla voce e alla esecuzione live, lei e Gabriele Frasca (recentemente impegnati insieme in uno spettacolo sulla poesia di Beckett) leggeranno davanti al pubblico brani tratti dalla loro produzione originale.
Sabato 26 maggio. Arnoldo Foà. Una leggenda del teatro italiano darà voce ai testi di Borges. Il movimento e la musica, l’universo profano ma intriso di senso del tragico e di rigore stilistico del tango si alterneranno a lui in coreografie e suoni suggestivi. “L'idea di raccogliere queste due arti in uno spettacolo, nell'alternanza di musica e recitazione, si desume dalle premesse, dal desiderio di condensare e promuovere questa particolare forza vitale, quanto mai popolare e, per fatti e circostanze diversi, nel vivo interesse dell'attualità. La musica inoltre supporta l'intervento del ballo, che in alcuni momenti dello spettacolo interviene come ulteriore elemento evocativo e spettacolare. (…) La voce scelta è stata quella di un "grande vecchio" del teatro e delle scene, una voce musicale, profonda e inconfondibile, che già nei lontani anni '60, con le poesie di Garcia Lorca, otteneva il Disco d'oro per aver venduto più di un milione di copie: Arnoldo Foà. (…) Le liriche sono selezionate da Michele Porzio, figlio di quel Domenico Porzio che curò l'opera omnia di Borges in Italia, e che quindi ebbe occasione, non solo di leggere Borges, ma anche di frequentarlo, di accostarsi ai più profondi tasselli del suo genio". Arnoldo Foà, voce recitante; Giuseppe Nova, flauto; Rino Vernizzi, fagotto; Giorgio Costa, pianoforte; Piero Franco Cardarelli, contrabbasso; Giampaolo Ascolese, batteria; Marcela Guevara, Stefano Giudice, tangueiros; Franco Cardellino, regia.
Domenica 27 maggio. Maurizio Milani. Uno dei grandi scrittori italiani. Scrive, Mariarosa Mancuso, proprio a proposito di Milani: “Due sono le cose che uno scrittore dovrebbe avere: un mondo e una lingua. Maurizio Milani ha un mondo, e ha anche una lingua. Sei libri in dodici anni bastano e avanzano per accertarne la bravura, se uno non ragiona così male da scambiare il divertimento per il nemico numero uno della letteratura.”
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